Spettacoli

SPARTA E LEA TRIVELLA

La strada per Pesaro

21 Aprile 2016

Teatro Sperimentale

- Ingresso libero

ore 18.00
LA PRIMA VOLTA DELLE ITALIANE
A 70 anni dal voto delle donne in Italia (1946-2016)
leggono Cristina Amadori, Edda Bassi, Cinzia Ceccaroli, Alessandra Cecchini, Roberta Crescentini, Silvia D’Emidio, Francesca Fraternali, Graziella Gentilini, Alessia Morani, Fatima Morelli, Chiara Panicali, Francesca Remedi, Anna Maria Renzoni Bezziccheri, Milena Signorotti, Gigliola Simoncelli, Silvia Terenzi, Alfonsina Tomasucci, Marinella Topi, Giulia Vitali

proiezione dal documentario:
Viaggio nel ‘900 delle donne. Una storia politica, di Nella Condorelli
prod. UDI Romana “La Goccia”, Roma in coll. con RAI News 24 e RAI Teche, dur. 20 m., 2004

interviene Fiorenza Taricone Università di Cassino e Lazio Meridionale
Settanta anni di cittadinanza meritata. Uno sguardo indietro e uno al futuro

conduce Silvia Sinibaldi giornalista
[Pausa cena]

ore 21.00
RITRATTO DI SPARTA E LEA TRIVELLA
leggono Giorgia Baldantoni, Paola Bugo, Silvia Melini
testi e ricerca iconografica Lucia Ferrati

con la partecipazione di Tiziana Gasparini

intervengono Antonella Pompilio UDI-Unione Donne in Italia, sede di Pesaro
Sparta Trivella: un modello di passione e pratica politica
Marinella Brugnettini Casa delle Donne di Pesaro
Sparta e Lea, sorelle
Simonetta Romagna Università dell’Età Libera; Pesaro
Lea Trivella e l’Università dell’Età Libera: una proposta controcorrente

conduce Francesca Polverari A.N.P.I., Comitato Provinciale di Pesaro e Urbino

a seguire, proiezione del documentario:
“Una mattina mi son svegliata”. Donne e Resistenza nella provincia di Pesaro e Urbino, di Pietro Conversano
prod. Provincia di Pesaro e Urbino, dur. 47 m., 2005
Spesso, discutendo del ruolo che la donna ha avuto nella lotta di liberazione si parla di presenza silenziosa o di resistenza taciuta, perché ancora troppo poco si è riconosciuto e valorizzato il contributo di tante donne in quella drammatica circostanza. Questo filmato raccoglie le testimonianze di dodici donne – Emma Amadori, Iva Antinori, Maria Basili, Giuseppina Bruscia, Velma Capponi, Rosina Frulla, Maria Marfoglia, Giannina Mengucci, Maria Rabbini, Fernanda Tancini, Walchiria Terradura e Lea Trivella – che vissero, in prima persona, la tragedia di quei giorni.

Un sincero ringraziamento all’Udi di Pesaro – e in particolare ad Antonella Pompilio – per i preziosi consigli e per la consultazione dell’archivio storico UDI e dei fondi Lea e Sparta Trivella.
Questa “femmina” in questo mondo
di uomini e di donne
per arrivare dove sono arrivata
ci ha messo tanto di suo
e non è stato sempre facile. (…)
Ma…sono contenta
di essere nata Femmina.
Sparta Trivella

Sparta Trivella nasce a La Spezia il 13 luglio del 1914. Nel 1922 emigra a Parigi con tutta la sua famiglia perché perseguitata dal regime fascista. In Francia ha l’occasione di frequentare i più importanti esponenti del Partito comunista italiano, anch’essi esuli politici e partecipa alla Resistenza francese.
Ritornata in Italia, nel 1943 si stabilisce a Pesaro seguendo il suo compagno, il pesarese Odoardo Ugolini e si attiva per la creazione dei Gruppi di difesa della donna insieme con la sorella Lea e, successivamente, dell’Unione donne italiane (UDI). Dopo l’esperienza resistenziale, dal 1944 svolge attività politica come funzionario del Partito comunista italiano con incarichi nella Commissione femminile del partito.
Negli anni ’50, su incarico del PCI, si reca in Calabria per seguire le lotte contadine.
Come componente del Comitato nazionale dell’UDI, partecipa alla Federazione democratica internazionale femminile (Fdif) a Berlino e nel 1955, per incarico della Federazione, a un viaggio in Cina con altre rappresentanti provenienti da tutto il mondo.
Negli anni ’80 è tra le socie fondatrici della Casa delle donne di Pesaro.
Nel 1990 ha pubblicato il libro autobiografico Sono contenta di essere nata femmina.
È morta a Pesaro il 13 marzo 2001.

Pensate veramente che vale la pena
d’aver avuto una vita così vissuta?
Seppure non sempre rosea
per una donna della mia generazione,
ripeto e dico di Si.
Alla mia domanda
darete voi la risposta.
Lea Trivella

Lea Trivella nasce a La Spezia il 17 febbraio del 1918. Nel 1922 emigra a Parigi con tutta la sua famiglia perché perseguitata dal regime fascista. In Francia ha l’occasione di frequentare i più importanti esponenti del Partito comunista italiano, anch’essi esuli politici e partecipa alla Resistenza francese.
Ritornata in Italia, nel 1943 si stabilisce a Pesaro seguendo la sorella Sparta e il compagno di questa, il pesarese Odoardo Ugolini.
Insieme con la sorella si attiva per la creazione dei Gruppi di difesa della donna e, successivamente, dell’Unione donne italiane (UDI).
Collabora attivamente alla costituzione dell’UDI di Ascoli Piceno, partecipa alla creazione di asili, alle attività di sostegno ed accoglienza durante l’apertura dei primi consultori.
Negli ultimi anni di vita si dedica a come migliorare la qualità della vita degli anziani, promuovendo la creazione di Centri sociali e dell’Università dell’Età Libera di Pesaro.
Nel 1993 ha pubblicato il libro autobiografico La mia vita vissuta.
È morta a Pesaro il 7 maggio 2007.

LA STRADA PER PESARO. PESARESI D’ADOZIONE
è una rassegna di incontri dedicati ai “forestieri” di ieri e di oggi: donne e uomini “venuti da fuori” e che per scelta o per destino, per breve o lungo tempo, sono diventati cittadini di Pesaro. Intellettuali, poeti e scrittori come Torquato Tasso, Giovan Battista Passeri, Giuseppe Picciola, Clarice Tartufari, Dino Garrone, Nino Pedretti, Enzio Cetrangolo, Roberto Dionigi, attori come Annibale e Ave Ninchi, partigiani come Lea e Sparta Trivella, politici come Ernesto Nathan e Marcello Stefanini, nobildonne come Lucrezia Borgia e Costanza Monti, musicisti come Carlo Pedrotti, Pietro Mascagni, Riccardo Zandonai, Amilcare Zanella, Mario Del Monaco e Luciano Pavarotti, regnanti come Carolina di Brunswick, artisti come i pittori di Villa Imperiale (Raffaellino del Colle, Dosso Dossi, Agnolo Bronzino, Francesco Menzocchi), o quelli convenuti alla scuola di Giannandrea Lazzarini, e ancora Federico Barocci, Nino Caffè e lo scultore Loreno Sguanci, tipografi come Annesio Nobili, naturalisti come Aldo J. B. Brilli-Cattarini, sportivi come Riccardo Brusi, religiosi come Giuseppe Bocci e Gianfranco Chiti, testimoni della deportazione nazista come Irene Kriwcenko, ceramisti come Filippo Antonio Callegari, architetti come Filippo Terzi, medici come Cesare Lombroso, per citarne solo alcuni.
Ma anche giornalisti, prefetti e questori e i tanti maestri e professori che hanno cresciuto intere generazioni di pesaresi. Personalità complesse e carismatiche che hanno lasciato una forte impronta del loro pensiero e della loro opera.
E una visione nuova, affascinante e inedita della nostra città. Letture, materiali iconografici, interventi critici, testimonianze, mostre, spettacoli e performance, contribuiranno, di volta in volta, a raccontare le loro storie.

Dopo Nino Pedretti e Lea e Sparta Trivella il viaggio nel 2016 de La strada per Pesaro prosegue con:

Aldo J. B. Brilli-Cattarini Albiate (MI), 6 febbraio 1924 – Pesaro, 31 luglio 2006
luglio 2016

Dino Garrone Novara, 2 marzo 1904 – Parigi, 10 dicembre 1931
ottobre 2016

Cesare Lombroso Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909
dicembre 2016