Spettacoli

SCUSATE SE NON SIAMO MORTI IN MARE

teatrOltre

18 Maggio 2017

Chiesa della Santissima Annunziata

- Posto unico €10 Ridotto €8

MAMIMÒ TEATRO PICCOLO OROLOGIO

di Emanuele Aldrovandi
testo finalista Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” 2015spettacolo finalista Premio Scenario 2015
testo presentato in anteprima in lingua catalana al Festival PIIGS 2015 di Barcellona
con il titolo Balenescon Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi, Matthieu Pastore e Daniele Pitari
regia Pablo Solariscene Maddalena Oriani, Davide Signorini
sound designer Alessandro Levreroproduzione Ass. Centro Teatrale MaMiMò
in collaborazione con Arte Combustibilein collaborazione con La Corte Ospitale progetto Residenze 2016

“Scusate se non siamo morti in mare”
Un cartello esposto da alcuni immigrati durante una manifestazione a Lampedusa.

In un futuro non troppo lontano la crisi economica – che invece di finire si è aggravata – ha trasformato l’Europa in un continente di emigranti. I cittadini europei, alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore, cercano di raggiungere i paesi più “ricchi”, ma devono farlo clandestinamente perché questi paesi, nel frattempo, hanno chiuso le frontiere.
Fra i tanti mezzi per espatriare illegalmente uno dei più diffusi è il container: i clandestini salgono a bordo, pagano mille dollari alla partenza e mille all’arrivo, senza sapere dove verranno scaricati.
I personaggi di questa storia sono quattro e non hanno nome, sono identificati dalle loro caratteristiche fisiche: il Robusto, la Bella e l’Alto sono i tre migranti e il Morbido è il proprietario del container.

La storia è raccontata con un realismo che sconfina nel grottesco e nell’assurdo, in un linguaggio nuovo, rivolto soprattutto ai giovani, con dialoghi imbastiti usando il filo dell’humor, in uno stile anglosassone che prevede battute veloci e taglienti. Sembra una fiction televisiva ma è teatro allo stato puro. Grazie al testo, ma anche alla regia di Pablo Solari e all’efficace recitazione di una fresca compagnia di attori, quelli del Centro Teatrale Mamimò. Lo spettacolo cerca di farci comprendere le vere ragioni di una tragedia troppo spesso affrontata con superficialità, come fosse un affare che non ci riguarda, che non coinvolge la nostra intima e personale umanità. Fulvio Fulvi, “Agorà”