RICHARD II
Teatro- Posto unico settore A €27 Ridotto over65 €24 under29 €21 under21 €17, Posto unico settore B €24 Ridotto under29 €19 under21 €15, Posto unico settore C €20 Ridotto under29 €17 under21 €14, Posto unico settore D €16 Ridotto under29 €12, Posto unico settore E €10, Loggione €7,50
Inizio spettacoli ore 21, domenica ore 17
MADDALENA CRIPPA
RICHARD II
WILLIAM SHAKESPEARE
PETER STEIN
di William Shakespeare
traduzione Peter Stein
con Maddalena Crippa
Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci
Vincenzo Giordano, Paolo Graziosi
Andrea Nicolini, Graziano Piazza, Almerica Schiavo
e Marco De Gaudio, Luca Iervolino, Giovanni Longhin
Michele Maccaroni, Laurence Mazzoni
Matteo Romoli, Alessandro Sampaoli
scenografia Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Roberto Innocenti
assistente alla regia Carlo Bellamio
regia Peter Stein
produzione Teatro Metastasio di Prato
Richard II occupa un posto particolare nell’opera di Shakespeare, anche fra le sue tragedie dedicate ai Re.
Il dramma tratta esclusivamente della deposizione di un re legittimo – un tema politico eminente che facilmente si può trasporre ai nostri tempi: è possibile deporre un sovrano legittimo? Il nuovo re non è un usurpatore? Una tale deposizione non è simile all’assassinio di ogni ordine tradizionale?
Durante il suo regno Richard II ha messo contro di sé tutte le forze sociali: egli ha sfruttato il proprio potere in tutte le direzioni immaginabili, egli ha sconfinato le proprie competenze e si è preso ogni libertà, anche sessuale. È un giocatore, un attore, ma pur sempre un re che, anche dopo la sua deposizione, rimane un re; mentre il suo rivale – che prende il suo posto sul trono come usurpatore – genera esattamente lo stesso meccanismo di ostilità contro il suo potere, poiché tale potere si basa sul puro arbitrio.
Richard, che nella sua esaltazione va oltre il proprio tempo, poiché la monarchia assoluta si sarebbe sviluppata molto più tardi, può essere intrepretato utilmente da una donna che recita la parte maschile. In questo modo diventa ancora più chiaro il carattere inconsueto di questo re e gli aspetti fondamentali della discussione politica risultano più evidenti. Anche la profonda malinconia dell’ultimo monologo di Richard, quando è in carcere, dove parla dell’inutilità e della mancanza di senso dell’esistenza umana, ci può toccare in modo più commovente.
Peter Stein