Alfredo Casella (Torino, 1883 – Roma, 1947)
Sonatina per pianoforte op. 28
I. Allegro con spirito
II. Minuetto
III. Finale
Mario Castelnuovo Tedesco (Firenze, 1895 – Beverly Hills, 1968)
Cipressi op. 17
Ludwig van Beethoven (Bonn, 1778 – Vienna, 1827)
Sonata per pianoforte “Quasi una fantasia” op. 27 n. 2
I. Adagio Sostenuto
II. Allegretto
III. Presto agitato
György Ligeti (Târnăveni, 1923 – Vienna, 2006)
Musica Ricercata
I. Sostenuto – Misurato – Prestissimo
II. Mesto, rigido e cerimoniale
III. Allegro con spirito
IV. Tempo di valse (poco vivace – “a l’orgue de Barbarie”)
V. Rubato. Lamentoso
VI. Allegro molto capriccioso
VII. Cantabile, molto legato
VIII. Vivace. Energico
IX. (Béla Bartók in memoriam) Adagio. Mesto – Allegro maestoso
X. Vivace. Capriccioso
XI. (Omaggio a Girolamo Frescobaldi) Andante misurato e tranquillo
Nell’impaginato di Massimo Giuseppe Bianchi ci si può confrontare – usando le parole del pianista stesso – con la musica “del passato, del presente e del futuro”, senza avere la pretesa di applicare solo una di queste categorie a ciascuno dei brani che compongono un programma estremamente vario: dal Novecento storico della Sonatina di Casella e dei Cipressi di Castelnuovo Tedesco si approda alla Musica Ricercata di Ligeti (celebre per l’uso che Kubrick ne fece in Eyes wide shut) passando per un classico come la Sonata op. 27 n. 2 di Beethoven.
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