di Mike Bartlett
traduzione Adamo Lorenzetti
con Francesca Reggiani, Antonio Catania regia Marco Carniti
scenografia Nicolas Hünerwadel
costumi Gaetano Russo
assistente alla regia Francesco Lonano produzione Loups Garoux Produzioni

Una commedia brillante, ironica e surreale che apre un dibattito sulle responsabilità genitoriali, denunciando una generazione che, di fronte all’inevitabile processo di invecchiamento, è ancorata all’idea di voler rimanere eternamente giovane senza mai voler cambiare le proprie abitudini anche di fronte alle esigenze dei figli che crescono. In un’epoca di “amore libero”, post-femminismo e idealismo politico, Mike Bartlett scrive una satira pungente sulle disfunzioni dei genitori e sull’incapacità di evolvere le loro responsabilità di adulti e si interroga su ciò che non sono riusciti a fare nel crescere i loro figli e su come una generazione fallisca inconsapevolmente la successiva. Seguiamo quindi la crescita di figli destabilizzati da un atteggiamento troppo permissivo da parte di genitori che hanno fatto uso di alcol e droghe leggere e che a 30 anni tornano alla resa dei conti, sottolineando che il loro fallimento personale non è altro che il risultato del fallimento di una generazione che non ha voluto fare sacrifici per garantire un terreno sicuro al futuro dei propri figli, come avevano fatto i loro nonni nonostante la tragedia della guerra. È geniale il modo in cui questa commedia espone un paradosso: una generazione che voleva cambiare il mondo ha finito per consumarlo, lasciando ai suoi figli un vuoto da riempire. Alla fine, il vero fallimento non è quello di crescere male i figli, ma farli crescere bene.