HORIZON-PRIMITIVA
Annunciazioni03 Dicembre 2016
- Posto unico €10, Ridtto €8 valido fino a 29 anni, oltre 65 anni e convenzionati vari
HORIZON
DANZA/COREOGRAFIA MANFREDI PEREGO
MUSICHE PAOLO CODOGNOLA
LUCI ANTONIO RINALDI E MANFREDI PEREGO
PRODUZIONE MP.IDEOGRAMS CON IL SOSTEGNO DI TIR DANZA
CON IL CONTRIBUTO DEL
FONDO PER LA DANZA D’AUTORE/REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2015/2016
selezionato alla Vetrina della Giovane danza d’autore 2015
Haiku:
Sospeso finisco qui in bilico su ciò che non c’è
Sospeso, finisco sempre in bilico sopra linee inesistenti… Horizon è lo strascico intimo di Dei Crinali. La vibrazione-ricerca di un paesaggio immaginario, luogo da vocabolario: inesistente nella realtà, profondamente connesso e vero nella percezione umana. Cammino verso un luogo che è allo stesso tempo interno ed esterno, astrazione di una sensazione dello spazio che esiste solo nel desiderio. L’emozione muove il corpo-metafora, concedendosi di essere in un luogo che non esiste se non per definizione, in un atto liberatorio – e laboratorio – per un corpo reale che si misura con l’irreale possibilità di mutare sull’orizzonte. Horizon dà corpo a una poesia-vertigine celata, a un lavoro fisico e mentale di totale svuotamento, cercando di vivere la sensazione di un’immagine che inevitabilmente circonda il corpo.
MANFREDI PEREGO
Pratica diversi sport ed arti marziali sino all’incontro con la danza contemporanea. Nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson. Consegue in seguito la laurea in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sull’improvvisazione nella danza. Dal 2004 sino al 2014 lavora in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea in Svizzera, Spagna, Germania e Italia, tra cui Simona Bertozzi, Damian Munoz. Negli ultimi due anni riprende attivamente lo studio delle arti marziali, tra cui Capoeira, Tai-chi e brasilian-ju-ji-tsu. È interessato a cogliere e trasformare alcuni tratti degli sport praticati in elementi attivi della propria ricerca coreografica. Pratica ed insegna Contact Improvisation ed è docente di danza contemporanea presso diverse scuole private italiane ed estere tenendo corsi anche per ragazzi diversamente abili.
Nel 2013 intraprende il primo progetto personale di movement research che lo vede indagare sul recupero di un movimento istintivo. Da qui approfondisce alcune intuizioni poetiche: un movimento primitivo/poetico che fa riferimento a una scrittura per immagini in cui si intrecciano segno, spazio e grafie in movimento. Dal 2015 Manfredi Perego è sostenuto da TIR Danza.
PRIMITIVA
COREOGRAFIA MANFREDI PEREGO
INTERPRETI MARTINA BALZANO, MELORY BIANCHI, VALENTINA GASPARRI
ANNALISA PIERINI E ARIANNA RULLI [ALLIEVE DELLE SCUOLE DI DANZA DELLA CITTÀ]
IN COLLABORAZIONE CON AMAT & COMUNE DI PESARO, LA BIENNALE DI VENEZIA
NELL’AMBITO DEL PROGETTO VITA NOVA
Origine di impulsi sconosciuti creati da noi.
Haiku:
L’Haiku, forma poetica breve giapponese, cui faccio sempre accompagnare i miei lavori come forma sintetica e primaria della sinossi; sarà composto assieme.
Primitiva è una parola che richiama un tempo lontanissimo, forse talmente lontano da non poter nemmeno essere immaginato, assaporato, vissuto. Primitiva implica, una percezione del tempo che è fuori dalla nostra comprensione. La nostra esperienza del tempo è infinitamente assurda, rispetto a quello della terra, ma così potente da condizionare fortemente la nostra vita. Primitiva non è un percorso coreografico che però si confronta col tempo, ma è una ricerca coreografica su ciò che possiamo ancora sentire come primitivo nel corpo. Desidero ricercare elementi base di percezione del corpo, di un movimento primitivo, che si ponga poi al servizio di una ricerca di movimento che non imiti un’immaginario collettivo, ma che prenda vita dalle parole dei protagonisti e ne trasformi la corporeità in linguaggio coerente alle idee.
Un mio pensiero molto personale, è che questo termine, oggi contiene una sottile ribellione…
STRUTTURA PROGETTUALE
Primitiva è un progetto che si sviluppa su più capitoli di ricerca. Alcuni di queste parti avranno esiti scenici, altri saranno sotto forma di laboratorio. L’obbiettivo finale della ricerca coreografica è lo sviluppo di un solo che sintetizzi le esperienze raccolte al quale aggiungere un colore totalmente personale.
PERCORSO DI RICERCA
Il percorso di ricerca alternerà più fasi, ne riporto alcune (questo è da intendersi come un percorso di massima, in quanto ogni gruppo partecipante avrà poi le sue dinamiche di ricerca):
1 – Verbalizzazione istintiva: si raccolgono tutte le opinioni che la parole ‘primitiva’ suggeriscono alla mente di chi partecipa al progetto. Nessuna immagine è esclusa, da quella che può risultare banale, alla più articolata.
2 – Individuazione dei termini che paiono più efficaci. Prime improvvisazioni su queste parole. Indagini singole ed a gruppi.
3 – Verbalizzazione dell’esperienza fisica-emotiva. Prime individuazioni delle immagini cardine.
4 – Prime ricerche coreografiche di gruppo e individuali. Si deciderà a seconda del contesto nel quale si svolge il lavoro se quali parti lasciare all’improvvisazione e quali alla coreografia, o se si opta per una partitura scritta, semi-scritta oppure improvvisativa.
5 – fase conclusiva, restituzione della ricerca in forma scenica, scritta, verbalizzata.
Ad oggi il primo capitolo è sviluppato in questo contesto:
PRIMITIVA primo incontro
VITA NOVA – La Biennale di Venezia – AMAT & Comune di Pesaro – MP.ideograms
Il progetto è svolto da 5 ragazze tra i 10 ed i 16 anni. Questa particolare composizione richiederà un lavoro di grande attenzione alle parole ed alle originalità che la freschezza che possono portare con la spontaneità data dall’età.
Verbalizzazioni: ricerca tra il gruppo su ciò che il termine suscita, su ciò che il lavoro passo passo porta in luce. Desidero in questo modo mantenere la partecipazione dei ragazzi sempre attiva, consapevoli che stiamo elaborando uno studio che prevede si l’acquisizione di un linguaggio coreografico, ma anche che il loro contributo alla creazione di esso.
Presenza: tendenzialmente il lavoro che si svolge in scuola di danza prevede la frontalità delle coreografie, e quindi del corpo. Parte del training quindi sarà quello di allenare i danzatori ad una consapevolezza del proprio corpo a 360′. In modo che essi possano trovarsi sempre a proprio agio nella coreografia, data la peculiarità della fruizione che il pubblico avrà dello spettacolo, oltre al dettaglio non trascurabile che professionalmente è una caratteristica molto importante da sviluppare.
Concentrazione: molto collegato alla presenza, faremo un lavoro per aumentare la capacità di concentrazione dei ragazzi, tramite giochi basati sul disturbo, ricerca fisica-emotiva e verbalizzazioni. Si rende necessario questo percorso, primo per far conoscere una dimensione profonda che si ritrova nel lavoro professionale, poi per allenare i ragazzi al contesto aperto nel quale si troveranno ad agire.
Gioco: tramite il principio di azione e reazione, e veri propri giochi, cercherò di lavorare per avere corpi reattivi, attivi nella coreografia, raffinati dagli studi che svolgono durante l’anno, ma al contempo vivaci e spontanei. Il gioco è una pratica che regolarmente propongo nel mio training quotidiano e nel lavoro di compagnia.
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