GAD – L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’
Festival05 Ottobre 2015
- Posto di platea e palco I e II ordine centrale €15, Comitive e giovani €12 Ridotto (under 19) €8, Posto di palco I e II ordine laterale e III ordine centrale €12, Comitive e giovani €10 Ridotto (under 19) €8, Posto di palco III ordine laterale e IV ordine centrale €10, Comitive e giovani €8 Ridotto (under 19) €6, Posto di palco IV ordine laterale €8, Comitive e giovani €6 Ridotto (under 19) €6, Loggione €6 Comitive e giovani €5
L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’
di Luigi Pirandello
Regia di Marco Cantieri
TEATRO ARMATHAN – VERONA
PERSONAGGI E INTERPRETI
IL PROFESSOR PAOLINO – Marco Cantieri
LA SIGNORAPERELLA – Elena Fasanari
IL CAPITANO PERRELLA – Arnaldo Pernigo
IL DOTTOR PULEJO – Massimo Recchia
ROSARIA, la governante – Annamaria Zaccaria
IL SIGNOR TOTO’ – Massimo Recchia
GIGLIO e BELLI, scolari – Igor Cantieri, Mattia Mura
NONO’, figlio dei Perella – Francesco Mazzi
GRAZIA, la domestica – Annamaria Zaccaria
PROGETTO E REALIZZAZIONE SCENOGRAFIA – Debora Pozza
TECNICO AUDIOLUCI – Federico Caputo
Il Professor Paolino, insegnante di latino, dà lezioni a Nonò, figlio undicenne del Capitano Perella. Tra la madre del bambino ed il professore nasce una relazione amorosa che h, come conseguenza, l’arrivo di un figlio.
Impauriti dalla figura del Capitano, descritto come una bestia, che sta per tornare con la sua nave dopo sei mesi di assenza, i due sventurati pensano che l’unica maniera per giustificare l’avvenuto concepimento, sia quella di costringerlo ad avere un rapporto d’amore con al moglie nell’unica notte che lui trascorrerà a casa. Peccato però il il Capitano da anni esprima la su fog amorosa in altri porti ed eviti accuratamente di toccare la consorte.
Un dolce al cioccolato, preparato con un potente afrodisiaco e somministrato al Capitano durante la cena, dovrebbe spianare la strada al complotto ordito da Paolino e dalla virtuosa signora Perella.
L’attesa fremente è per il giorno successivo, quando un fiore posto sul balcone di casa Perella dovrebbe indicare l’esito positivo e la fine di un incubo. Ma quando tutto sembra terminare in tragedia per l’umano professor Paolino, ecco che…
Un evidente senso di ineluttabile si cela dietro a questo tragicomico lavoro pirandelliano. Un testo considerato minore, ma che si poggia su una drammaturgia molto vivace ed interessante. Parola e gesto si alternano, si sovrappongono sapientemente in un crescendo coinvolgente.
Tutti i personaggi, che si dibattono in situazioni al limite del grottesco, presentano una psicologia ed una modernità attualissime. I personaggi parlano e mentono. La parola diventa maschera, i sentimenti vengono semplicemente descritti, la verità traspare sotto una cortina oleosa ma è impossibile staccarla da ciò che la copre.
La comica paternità del Professor Paolino, colpevole, a suo dire, solo di “aver colto un frutto dall’ albero abbandonato” e la conseguente necessità di doverla in qualche modo giustificare, ha il potere di “promuovere le risa in tutti”.
Ma se tutti ridono … dove sta la tragedia? Probabilmente nella consapevolezza che, una volta entrati nel gioco, è impossibile uscirne!