Spettacoli

GAD – IL CAPPELLO DI CARTA

Festival

29 Settembre 2015

Teatro Rossini

- Posto di platea e palco I e II ordine centrale €15, Comitive e giovani €12 Ridotto (under 19) €8, Posto di palco I e II ordine laterale e III ordine centrale €12, Comitive e giovani €10 Ridotto (under 19) €8, Posto di palco III ordine laterale e IV ordine centrale €10, Comitive e giovani €8 Ridotto (under 19) €6, Posto di palco IV ordine laterale €8, Comitive e giovani €6 Ridotto (under 19) €6, Loggione €6 Comitive e giovani €5

IL CAPPELLO DI CARTA
di Gianni Clementi
Regia di Roberto Bendia
COMPAGNIA AD HOC – ROMA

PERSONAGGI E INTERPRETI
NONNO CARLO – Gianni Uda
LEONE – Nazzareno Neri
CANDIDO – Piero Papale
BIANCA – Laura De Franco
ANNA – Luigina Baschetti
CAMILLA – Fiammetta Fiammeri
REMO – Andrea Papale

DIRETTORE DI SCENA – Paola Pasta
COLLABORATORE – Lorenzo Papale
SCENOGRAFIE – Piero Papale
LUCI – Roberto Bendia
COSTUMI – Sartoria Ad Hoc
FOTO DI SCENA – Arianna Massimi

ROMA 1943 – Una famiglia romana del popolo, affronta gli sconvolgimenti che hanno caratterizzato quel periodo lontano da noi, ma presente nei ricordi dei nostri genitori e nonni. E nei loro racconti. Ma i romani, si sa, riescono ad ironizzare su tutto, hanno le spalle grandi e il loro “spiritaccio”, unito ad un profondo senso della famiglia, consente loro di affrontare e superare qualsiasi cosa. Anche una tragedia immane come una guerra mondiale. Anche violenze ed ingiustizie.
Così è per Carlo, il nonno,nello stesso tempo patriarca ed irresponsabile rissaiolo; per Leone, capofamiglia orgoglioso, anche troppo, del suo lavoro di “prima cucchiara” da manovale; per Camilla ed Anna, in apparente contrapposizione, ma solide, affidabili, unite. E poi Candido, Bianca e Remo teneri e coinvolgenti con le loro ingenuità.
Battute esilaranti, di estrema semplicità e tanto realismo nella prima parte dello spettacolo, che presenta il nucleo familiare che convive nel modesto interno, quasi rurale, della Roma degli anni Quaranta.
Si definiscono i caratteri, le attese, le tipologie di uomini di donne diversi, e legati ognuno alla propria generazione. Si scontrano e si mettono a confronto, condividono o contrappongono i loro piccoli “drammi” e i loro sogni, semplici m a importanti, e motivo di discussione diventa anche come si costruisce col giornale un “cappello di carta” da muratore.
Ma la realtà esterna incombe. Ed allor cambio il ritmo e si percepisce l’incredulità dei protagonisti di fronte ai fatti che accadono fuori dalla loro vita domestica, ai quali assistono impotenti, sino al finale inaspettato che commuove.
Musiche degli anni Quaranta,fanno da sottofondo allo spettacolo assieme a voci roboanti, incombenti, per certi versi, inquietanti che hanno sottolineato la vita quotidiana, non solo dei romani, durante la seconda guerra mondiale.