SPETTACOLO SU ZOOM
Teatro di Dioniso
FEDERICA FRACASSI in
DORA PRO NOBIS
di CONCITA DE GREGORIO
e con Lamberto Curtoni [violoncello e musiche originali]
NOW / EVERYWHERE
teatro, musica e danza possibili (adesso) è il nuovo progetto di AMAT circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo delle Marche, realizzato con Regione Marche e MiBACT in collaborazione con LaRiCA / Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, che nasce come risposta a questo tempo inedito e drammatico. Parafrasando Pasolini e la sua “disperata vitalità” – sentimento che ha mosso il progetto – vuole essere “un atto d’amore, il nostro”: per il teatro, per il nostro compito in esso, proporre alla Platea delle Marche – e non solo – i momenti di ‘invasione’ ed ‘evasione’ propri dell’esperienza teatrale, continuare a riflettere su di essa. Tornare a farlo adesso, nelle forme possibili, cogliendo l’occasione che questa sfida storica rappresenta. Cogliere la circostanza per esplorare il teatro in forme e pensieri nuovi, che ci consentono subito di tornare ad operare lanciando nuove sfide allo spettatore e che potranno poi affiancare l’esperienza di fruizione abituale.
Se l’emergenza sanitaria in atto sta bloccando qualsiasi occasione di proposta nelle forme consuete venendo meno la possibilità di condivisione in un luogo fisico comunitario quale è il teatro, non ha però negato il fatto che una esperienza teatrale possa accadere “ora”, adesso. Se il luogo del teatro è interdetto non lo sono infatti i tanti luoghi immateriali- web e telefono – che a distanza permettono ancora un rapporto tra artisti e pubblico, nella contemporaneità temporale del presente. Un rapporto che guadagna in intimità ciò che perde in termini di socialità. Come in un rapporto amoroso in cui gli amanti sono alla ricerca di inediti spazi e strumenti di condivisione, in attesa di un nuovo appassionato incontro. Da queste riflessioni nasce NOW / EVERYWHERE, ora e in ogni luogo, attraverso ogni mezzo che permetta proposte di un teatro possibile, un teatro cioè sempre possibile, non uno scolorito surrogato dell’esperienza teatrale ma capace di offrire nuove prospettive.
Il progetto vuole inoltre rimettere al loro posto gli elementi caratteristici della fruizione teatrale: allo spettatore è chiesto di pagare un biglietto, agli artisti è riconosciuto il giusto compenso per il loro lavoro, agli organizzatori – AMAT in questo caso – la responsabilità del progetto artistico e organizzativo che ne consente l’incontro.
DORA PRO NOBIS
durata indicativa 45 minuti circa
Il giorno dello spettacolo lo spettatore che ha acquistato il biglietto on line sarà contattato tramite email e riceverà il link a Zoom per accedere allo spettacolo. Si raccomanda la massima puntualità.
Tratto dal libro Malamore di Concita De Gregorio – che a Dora Maar ha dedicato una ricerca narrativa ed esistenziale – lo spettacolo / reading vede duettare la voce di Federica Fracassi con il suono del violoncello di Lamberto Curtoni che richiamano in contrappunto, l’una Dora Maar e l’altro Pablo Picasso. Grande fotografa esponente del surrealismo, nel 1936 dopo l’incontro con Picasso e l’inizio della loro relazione, diventò la donna che maggiormente ispirò l’artista e a lei si deve tutta la documentazione fotografica sulla realizzazione del quadro Guernica. Fu vittima del genio distruttivo di Picasso che, nel tentativo di cancellarne la personalità e il talento, le chiese di lasciare la fotografia per dedicarsi alla pittura, in cui non ottenne grandi risultati. Dalla travagliata relazione durata circa 10 anni, Dora ne usci devastata pagando un prezzo altissimo con la reclusione in una clinica per la salute mentale.
Federica Fracassi si conferma protagonista di primo piano della scena teatrale italiana, interpretando Dora con con grande intensità e sensibilità, accompagnata da Lamberto Curtoni che crea un vero e proprio concerto di violoncello solo, parallelo e intrecciato di sottile tragicità.
La storia di Dora Maar è il Novecento. La sua serietà, la sua perdizione, la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento. L’amore, soprattutto. La storia di questa donna, un po’ croata un po’ argentina, cresciuta in Francia tuttavia – i paesi slavi, l’America latina, Parigi: tre mondi dentro di lei – mi ossessiona fin da bambina. L’ho sfiorata, una zia che l’aveva conosciuta mi raccontava i suoi racconti. I suoi incontri, gli uomini. George Bataille, Paul Eluard, Pablo Picasso, Jaques Lacan. Cioè la Letteratura, la Poesia, l’Arte, la Psicanalisi. Tutte con la Maiuscola, tutte sul suo corpo minuto e inossidabile. La luce nell’ombra. Sempre amata, sempre respinta. La follia, saggezza ultima. Mettersi nei panni degli altri, in-carnare e ‘sentire’ su di sé le storie che ci guardano e ci riguardano è quel che ho desiderato e provato a fare sempre. Ho immaginato di essere Dora mille e mille volte. Tutte le donne sono dentro di lei. Questo piccolo testo è un esperimento, una prova aperta.
Cambierà, Dora cambia sempre. Nel corpo e nell’anima di Federica Fracassi, nella musica di Lamberto Curtoni diventa una di noi, oggi. Una di voi. Tenetele compagnia, ve la restituirà per sempre. Concita De Gregorio
Ho ascoltato per la prima volta questo piccolo testo ancora inedito, direttamente dalla voce della sua autrice, Concita De Gregorio, e ne sono rimasta folgorata. Dora è nostra sorella, l’emblema della Donna che riluce a tal punto da essere violata, misconosciuta. Una potenza che è quasi impossibile catturare. Da questa immensa complessità dalle ossa fragili è partito il desiderio di portare in scena la sua storia, di diventare Lei, la sua voce.
Un ascolto attento e millimetrico al suo fiato, che in un dialogo violento e appassionato con Lamberto Curtoni e il suo violoncello, tento di restituire. Dora e Picasso, Dora e gli uomini: l’amore, la lotta, la solitudine, la morte. La narrazione di un volo che ha già conquistato il pubblico in un sorprendente rispecchiarsi nel volto de “la donna che piange”. Federica Fracassi