Nell’ambito del festival SCENARI 2023
MASSIMO ZAMBONI
Dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale
Tratti dal libro La trionferà e dall’album La mia patria attuale, CON VOCE DI POPOLO si propone come un innesco per un ragionamento collettivo sull’idea di Patria. La patria piccola, quella dei paesi e delle province di appartenenza, la patria grande, quella che assume il contorno geografico della penisola. Dialoghi e canzoni per uscire dalla solitudine in un momento in cui prevale – giustificata – la mancanza di fiducia e di affezione, e il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella coscienza dei cittadini. Un quadro sconfortante verso il quale nessuna prognosi parrebbe fausta. Eppure il mestiere privilegiato del musicista o dello scrittore consente di avvicinare quotidianamente un’Italia che sogna, lavora, si offre, studia, sorprende, ci prova. Soprattutto, che non ascolta l’urlo generale. Grazie a volontà come queste si va avanti, si vive; bene e male, ma si vive. Per la grazia degli inconsapevoli, che non vedono il quadro generale, o se lo vedono lo trascurano fermamente, perchè non c’è spazio per le lamentazioni. CON VOCE DI POPOLO si situa sommessamente all’incrocio tra la rabbia e la disillusione, l’incanto e lo sforzo. “Che sia la nostra casa la nostra patria? O che sia l’infanzia la nostra casa? O la città che ci ha visto nati, la regione della crescita, oppure quel campanile che ci distingue? Patria non è parola leggera. Contiene in sé anche il mascheramento delle diseguaglianze, l’esercizio della violenza in difesa di interessi personali o di casta. Patria è la parola che abbiamo trascurato, lasciandola in ostaggio agli interessi degli schieramenti. Ma Patria è ciò che abbiamo, che siamo, presenza immateriale che giustifica l’essenza profonda dei popoli. Perché allora è così difficile pronunciare questa parola per la lingua italiana?”