studio verso fs
un progetto di Zoe Francia Lamattina, Ida Malfatti, Monica Francia
con Ida Malfatti, Zoe Francia Lamattina, Chiara Cecconello, Alba Nannini Urabayen, Sara Zannoni, Roberto Leandro Pau, Claudia Veronesi, Elisa Zanoni
e le/i partecipanti al laboratorio “chiamata allo sguardo” indetto dal progetto
in collaborazione con AMAT per RAM – Residenze Artistiche Marchigiane
con il supporto di gruppo nanou
residenza di “studio verso fs”
studio verso fs è un primo attraversamento nell’archivio esploso della coreografa Monica Francia.
studio verso fs è un esperimento di scomposizione e ricomposizione di partiture mortevive passatefuture. studio verso fs è un incontro corpo a corpo con gli spettri che popolano lo spazio nel quale ci muoviamo. fs, in questo caso, sta per “femminismo speculativo”, “fantascienza” e “fragole e sangue”, spettacolo del 1994 della Compagnia Monica Francia.
Il progetto nasce dall’incontro intergenerazionale e interdisciplinare che ha avuto luogo nel contesto di archivia, gruppo di ricerca creato nel 2021 da Zoe Francia Lamattina. archivia è un progetto di ricerca coreografica che pone a stretto contatto alcuni corpi con un repertorio di pratiche e di partiture prodotte tra gli anni Ottanta e i primi Duemila dalla coreografa Monica Francia. L’obiettivo è manomettere il dispositivo normativo della memoria, dell’archivio e dell’eredità per articolare nuove modalità di relazione e di contatto tra corpi. archivia si compone di sessioni di ripetizione delle pratiche e delle partiture trasmesse e di intense assemblee di rinominazione che inventano nuove narrazioni e, a partire da queste, nuovi nomi. archivia intende stare a stretto contatto con la materia morta-viva di questo repertorio coreografico, trattando il rapporto con un altro tempo e un altro mondo poetico-politico tramite l’esercizio di una pressione leggera sui suoi resti, le sue tracce, le sue incrostazioni. Rimaneggiando senza nostalgia le impronte lasciate, archivia vuole scardinare il principio museale e rimettere in circolo il materiale in un sistema che tracci la trasformazione reciproca dei corpi e del repertorio. Il metodo di riscrittura è applicato a tutto il repertorio di Monica Francia e tocca, trasformandoli e trasformandosi a sua volta, sia lo strato di scrittura coreografica sia lo strato di scrittura drammaturgica.
Addentrandoci nella ricerca, ora ci chiediamo: com’è possibile entrare in contatto con il fuori? Come far vibrare i contorni del nostro spazio per contagiare anche gli spazi esterni? E, parallelamente, com’è possibile accogliere chi si trovi ad attraversare lo spazio interno della ricerca senza relegarla/o ad una posizione di spettatrice/spettatore senza corpo e tutta/o occhi? Per questo, c’è il laboratorio “chiamata allo sguardo”.