IL PIONIERE E IL PRINCIPE
Annozero19 Aprile 2015
- Ingresso singolo €5, Ingresso abbinato per 4 concerti annozero €15
Sabato 18 aprile alla Chiesa di Santa Maria Maddalena alle ore 21:00 parte il progetto che fa della musica di qualità, il suo elemento di forza. Pesaro Early Music Festival nasce dall’incontro fortuito e fortunato a Pesaro di diverse esperienze attive nel campo della cosiddetta musica storicamente informata e si sviluppa in seno al REMA, la Rete Europea della Musica Antica patrocinata dalla commissione europea. Concerti che daranno la possibilità al pubblico di ascoltare un ampio repertorio musicale che spazia dal rinascimento sefardita del Mediterraneo alla musica contemporanea suonata su strumenti d’epoca, passando per Bach.
19 APRILE
Il pioniere e il principe
MAURO VALLI violoncello
con PERIKLI PITE violoncello, FRANCO COSTANTINI voce recitante
MAURO VALLI violoncello
Nato a Sant’Agata Feltria, lo stesso paese che ha dato i natali ad Angelo Berardi, discende dalla grande scuola di Camillo Oblach, (leggendario violoncellista prediletto da Toscanini per il suo magico suono di velluto) che fra i tanti allievi ebbe Giorgio Sassi e Amedeo Baldovino, entrambi maestri di Mauro Valli. Da circa trent’anni si dedica prevalentemente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo. Membro fondatore dell’Accademia Bizantina, ha militato per vent’anni in questo gruppo contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione internazionale. Attualmente è primo violoncello e solista de I Barocchisti di Lugano e del Complesso Barocco diretto da Alan Curtis. Collabora regolarmente con Diego Fasolis, l’estroso e brillante direttore dei Barocchisti e del Coro della Radio Svizzera Italiana, e con Maurice Steger che è annoverato fra i più importanti e virtuosi solisti di flauto dolce al mondo. Con Steger ha realizzato diversi CD, che riscuotono sempre un successo internazionale strepitoso. L’ultimo in particolare, dedicato alla scuola veneziana del ‘6OO, è stato premiato da tutte le riviste specializzate, ed è rimasto per oltre un anno in vetta alla classifica dei dischi di musica barocca più venduti. Ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam in duo col celebre Anner Bylsma, che dopo il concerto ha detto: “Mauro Valli è un maestro degli abbellimenti!” Ha inciso come solista concerti di Vivaldi e Leo, le Sonate di A. Scarlatti, Triosonate di Platti, Galuppi, l’Offerta Musicale di Bach, l’opera omnia di Corelli, l’Estro Armonico e Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione di Vivaldi, diversi CD dedicati ai compositori del ‘6OO. Ha inoltre collaborato come continuista a innumerevoli incisioni di opere e cantate barocche. Tutti i suoi CD hanno riscosso consensi unanimi e attestazionidi eccellenza. Ha suonato in tutte le più importanti sale da concerto e stagioni di musica barocca di tutto il mondo, ripetutamente invitato, regolarmente acclamato. L’incisione delle Sei Canzoni di Angelo Berardi, (il suo più recente lavoro, realizzato con strumentisti del calibro di Sergio Ciomei, Vanni Moretto, Margret Koell, Giangiacomo Pinardi) ha strappato commenti entusiastici agli addetti ai lavori che hanno ascoltato in anteprima il CD; in particolare il famoso violoncellista e compositore palermitano Giovanni Sollima ha manifestato emozione, entusiasmo e ammirazione sconfinata per l’interpretazione. Oltre al violoncello barocco si dedica ad altri strumenti storici, utilizza spesso un violoncello piccolo a cinque corde, strumento passato in disuso nell’8OO. Ha anche suonato per parecchi anni la viola da gamba, realizzando anche un CD come solista in un concerto di Telemann. Suona poi un Arpeggione, che si è costruito con l’aiuto delle sorella Lucia Valli e del cognato Matias Herrera, entrambi liutai, autori del suo violoncello piccolo a cinque corde. Il prossimo strumento in arrivo, (attualmente in costruzione) è il Baryton, strumento raro che utilizza corde di bordone (come la viola d’amore), e per il quale Haydn ha scritto 113 trii con viola e violoncello. Suona su un violoncello Andrea Castagneri del 174O.
Testo interamente tratto da www.pesarocultura.it
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