di Marco Chenevier
Coreografia: Marco Chenevier
Regia e messinscena: Marco Chenevier e Smeralda Capizzi
Produzione: TIDA – Théâtre Danse con il sostegno del MIBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Valle d’Aosta
Spettacolo vincitore del primo premio per la danza contemporanea al “Sarajevo Winter festival “ 2013, secondo classificato al “Next Generation festival” 2013 di Padova, secondo premio del pubblico al Mess. Festival 2015 di Sarajevo e vincitore del Be Festival 2015 di Birmingham.
Il “5”, nell’esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e il genio. Simboleggia anche l’evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente.
Per l’esoterismo il “5” è il numero dell’uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che l’ascensione verso una condizione superiore è possibile. Esso contiene la sintesi dei cinque sensi, il numero delle dita di un uomo, è la base decimale matematica, è il numero del pentacolo ed il numero della stella a cinque punte. Si tratta di una cifra dell’uomo, a cui gli uomini hanno attribuito significati trascendentali fin dalla notte dei tempi. Ma oggi c’è la crisi…
Marco Chenevier è coreografo, danzatore, regista e attore. Ottenuto il diploma triennale all’Accademia Internazionale di Teatro, scuola di Recitazione di Roma “Circo a Vapore” (di stampo lecoquiano), inizia la sua formazione in danza seguendo una formazione triennale presso la scuola “Filomarino” di Roma e con Annapaola Bacalov. È stato per sette anni assistente di Isaac Alvarez presso il Théâtre du Moulinage a Lussas (Francia).
È danzatore in diverse compagnie tra Italia e Francia (Romeo Castellucci e Cindy Van Acker, Cie CFB451 in seno al CCN di Roubaix – Carolyn Carlson, Cie Lolita Espin Anadon, Les Eclats,…) e trova nel TiDa il luogo ideale per sviluppare la propria ricerca artistica. Da subito interessato alla composizione coreografica sviluppa un percorso di ricerca a cavallo tra i generi, esplorando i confini tra i linguaggi della danza e del teatro. Ha firmato quindici produzioni con le quali è stato invitato, tra gli altri a: International Ancient Greek Drama Festival (Cipro), Saison Culturelle d’Aoste (Italia), Barhat Rang Mahotsav Festival (India), Teatro Superga di Nichelino, Circuito Teatrale del Piemonte, Festival VD’A Voci dell’anima, Torino Fringe Festival, Peraspera Festival, International festival of Sarajevo, Sarajevo Winter Festival (Bosnia) – primo premio per la danza contemporanea, Festival Maratò de l’Espectacle (Spagna), Pfasterspektakel Festival di Linz (Austria), Festival di Namyangju (Corea del Sud), Zdarzenia Festival de Tchew (Polonia), Giochi del Mediterraneo, Spazi d’Ascolto, Settembre in Danza, Torino Spiritualità, Festival Il sacro attraverso l’ordinario, Differenti Sensazioni. Si occupa infine della direzione artistica di eventi tra cui il Festival “Morg-Ex Machina”, il “Roma Street Art Festival” (per due anni), la rassegna itinerante “Le marmotte non dormono” ed altri progetti speciali.