Spettacoli

Sospeso – QUASI NIENTE

TeatrOltre2020

21 Maggio 2020

Teatro Rossini

- Posto unico €10 Ridotto €8

In applicazione a quanto stabilito dal DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo “Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19” e dai successivi decreti, tutti gli spettacoli programmati da AMAT nei teatri delle Marche sono sospesi.
Stiamo lavorando per riprogrammare le date. Aggiornamenti e date di recupero degli spettacoli sono comunicati attraverso i canali ufficiali AMAT, riportati in evidenza su questa pagina del sito istituzionale www.amatmarche.net

progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
liberamente ispirato al film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni
collaborazione alla drammaturgia e aiuto regia Francesco Alberici
con Francesca Cuttica, Daria Deflorian, Monica Piseddu, Benno Steinegger, Antonio Tagliarini
collaborazione al progetto Francesca Cuttica, Monica Piseddu, Benno Steinegger

Quasi niente. Oggetto di partenza del progetto è Il deserto rosso, lo straordinario film del 1964, prima opera a colori di Michelangelo Antonioni. Giuliana, moglie e madre, attraversa il deserto – in una scena veramente rosso – della sua vita senza che nessuno possa realmente toccarla, senza toccare a sua volta nessuno. Nemmeno l’incontro con Corrado, amico del marito, per tanti versi simile a lei, riesce a cambiare le cose.
La scelta è quella di essere cinque in scena, tre donne, due uomini. Prima di tutto per evitare il triangolo
borghese, moglie-marito-amante, per avere la possibilità di lavorare liberamente attorno alla figura di Giuliana e infine per rispondere alla tensione anti-realistica del film.
Giuliana fa pienamente parte di questa galleria di persone storte, riuscite a metà. È una ‘selvatica vestita elegante’, a suo modo una Kaspar Hauser. C’è qualcosa in lei che ci parla di una ricerca di verità che spesso, nella nostra sempre maggiore “capacità” di stare al mondo, abbiamo perso. Ci siamo adattati. Accomodati, abbiamo azittito domande come quelle che lei si pone: “Ma cosa vogliono che faccia con i miei occhi? Cosa devo guardare?”. Il nostro vuole essere un lavoro non solo sul disagio, la fragilità, sulle crepe, ma anche sulla fanciullezza di una donna che il mondo non sembra più interessato ad ascoltare.
Dove siamo ora?
È’ qui che Quasi niente racconta la distanza da Il deserto rosso. Come se fossimo tutti Giuliana e nello stesso tempo nessuno fosse più lei. Più che essere ammalati in quanto individui, lo siamo come società e senza quel margine di immaginazione che rende Giuliana la figura più vera, più singolare, più viva del film. Ora siamo in un mondo che sembra aver perfettamente compiuto quella parabola di disagio, rendendola addirittura positiva e insuperabile. Il mondo che un giovane teorico della cultura, Mark Fisher, ha definito del “realismo capitalista”. Un realismo che non è come gli altri: è un realismo integrale, senza porte e senza finestre, che ha preventivamente escluso ogni altra visione del mondo, sussunto ogni passato, ipotecato ogni futuro. Ma è proprio questa la scommessa marginale del teatro: continuare a far intravedere il “mondo intero” dietro un impotente fantasticare e i limiti di “questo mondo” dietro la potenza con cui schiaccia i singoli.

21 MAGGIO AL TERMINE DELLO SPETTACOLO | TEATRO ROSSINI
incontro con Francesca Cuttica, Daria Deflorian, Monica Piseddu, Benno Steinegger, Antonio Tagliarini per lo spettacolo Quasi niente

,