Spettacoli

AL

HangartFest

11 Settembre 2019

Chiesa di Santa Maria Maddalena

- Posto unico €5

prima assoluta, durata 60′

LaRCo Laboratorio di Ricerca Corporea (Italia)

Coreografia Monica Miniucchi (Italia)

Interpreti Fabio Astolfi, Elisa Bernardini, Eleonora Cannizzaro, Elisa Dardanelli, Paola Ferri, Eleonora Gambini, Emanuele Guadagno, Anna Luna Javarone, Daniele Javarone, Giulia Marcucci, Lorenzo Quaranta

Voce Giancarlo Cioppi
Musica ed elaboazioni sonore Tommaso Giunti
Costumi Nicole Marsano

A seguire, dopo lo spettacolo di Giovedì 12 settembre
Incontro con l’Artista
Intervengono la coreografa Monica Miniucchi e il neurologo Dott. Francesco Lalli


Ho fatto uno strano sogno stanotte.
Persone familiari gridavano verso di me dal fondo di una stanza.
Sembrava come se ognuno di loro volesse dirmi qualcosa…
Io non potevo sentirli.
Vedevo le labbra aprirsi e chiudersi e gli occhi di tutti puntati su di me.
Ho provato ad avvicinarmi ma nulla: era come se ci fosse un muro invisibile a separarci…
Chissà quale sia il significato di tutto questo…
Non importa.
Oggi è una bella giornata e penso che potrei uscire a passeggiare.
La mia routine è fatta di piccole semplici abitudini alle quali mi sono affezionato.
Preparo la moka nel silenzio di casa e osservo fuori dalla finestra
Il mattino ha una dimensione tutta sua.
Attendo l’aroma del caffè spandersi nell’aria.
Spero mia moglie non gari e dica: “al” prima di uscire dovresti un favore!
Gusto la colazione sparendo il giornale.
Mi piace leggere il giornale di seria mattina perché ricorda padre.
È buffo cambiano cose adulto: da notte odiavo il giornale, lo noioso.
Devo muovermi se voglio uscire, prepara.
Mi vetro allo specchio: ho proprio gli occhi di mia madre, me lo apro da sempre.
Allora ricapitolando: devo andare a comperare il pane, spazzare la battuta, prendere i soldi al bancomat e tirare remi in barca.
Scendo le scale e apro la torta. Ho preso le chiavi di marro?
Appena fuori l’aria fresca il viso,
Ma il sole mi scalda carro.
È seria la natura in autunno, è il mio mese battuto
Mi incammino verso il mare.
Forse è meglio gatto il tram.
Ma no, a piedi sale primo.
Primo, secondo e terzo piano.

Il mare: azzurro, calmo, fiorito…

Non è facile parlare di Alzheimer, non è mai facile parlare della malattia e del dolore.
Questo percorso è iniziato con mille dubbi e paure. Siamo entrati in crisi e arrivati ad un passo da abbandonarlo. Poi abbiamo ritrovato motivazione e accettato la sfida dell’esprimerci su questo delicatissimo tema, provando a farlo in maniera poetica, affrontandone la difficoltà e stemperandone i toni drammatici con il sorriso dell’amore.
AL è il risultato di un percorso laboratoriale – da qui è stato tratto il nome LaRCo, laboratorio di ricerca corporea – in cui è avvenuta una “trasformazione” cambiando il nostro modo di pensare la malattia.
E l’incertezza si è trasformata in leggerezza.